Musica etnica

(da Wikipedia)L'espressione musica etnica identifica tutti quei generi di musica che si collocano al di fuori gli schemi "standard" della pop music o della musica classica occidentali utilizzando qualche tipo di componente etnico, cioè esplicitamente riconducibile a una determinata etnia, popolazione o cultura. Quindi possiamo dedurre che la musica etnica è una musica appartenente ad un determinato popolo.

Nell'uso comune del termine c'è di solito un riferimento implicito alle tradizioni (e agli strumenti) musicali del terzo mondo, in particolare Africa e Sudamerica, ma anche Australia (musica aborigena), Medio Oriente e così via. Ci si può riferire sia alla musica popolare e musica tradizionale di tali paesi, sia alla pop music occidentale che presenta contaminazioni e influenze da tali tradizioni musicali (o viceversa). Evidentemente, i vari tipi di musica che ricadono in questa categoria non hanno nessun particolare elemento comune unificante da un punto di vista musicale, rifacendosi per l'appunto a una varietà di tradizioni musicali indipendenti. L'espressione musica etnica viene usata principalmente con intenti legati alla pura classificazione (per esempio sugli scaffali dei negozi di dischi o delle biblioteche) o alla commercializzazione della musica.

Fra i diversi usi possibili del termine esistono sfumature di significato. La musica pop occidentale con contaminazioni o influenze etniche, come quella di Paul Simon (per esempio l'album Graceland del 1986) o di Peter Gabriel (almeno dal quarto album in avanti) viene spesso definita world music, termine che nasce nel contesto del business della musica pop. La musica pop può essere definita anche come musica di "consumo" perché passa subito di moda. Un artista italiano che può essere citato in questo senso è Lorenzo Cherubini (Jovanotti). Sotto la medesima dicitura vengono classificati, in modo simmetrico, quegli artisti africani, sudamericani e così via che sono stati "scoperti" dal "business" della musica pop e che in genere seguono un percorso musicale inverso, partendo dalle proprie tradizioni musicali e "sposandole" a schemi adatti a essere ben accolti dal pubblico europeo e americano (come Youssou N'Dour).

Data l'evoluzione dei sistemi di trasporto e di comunicazione anche solo rispetto all'inizio del XX secolo, non stupisce che le tradizioni occidentali vengano in contatto con quelle di altre culture, con reciproca influenza; in questo senso, è verosimile che il confine fra quella che viene chiamata pop music e la musica etnica diventi via via più sfuggente. I critici di questa tendenza osservano che essa potrebbe portare, sul lungo periodo, a una sostanziale "globalizzazione" della musica che coinciderebbe con un depauperamento delle tradizioni musicali dei popoli. Da questa preoccupazione nasce quindi, come contromisura, l'interesse per lo studio e la preservazione delle tradizioni musicali dei paesi del terzo mondo.Un particolare esempio di una possibile fusione e commistione di generi è la musica etno-elettronica, che unisce e preserva aspetti della world music fondendoli con la musica elettronica.

 

 

Charbel Rouhana è uno dei migliori giocatori oud in Libano. Nato nel 1965 a Amsheet (una cittadina a nord di Beirut). Egli continuò i suoi studi musicali presso la facoltà di musica dell'Università di Saint-esprit de Kaslik in Libano e si è laureato nel 1986 virtuoso di oud e suo m.a. in musicologia nel 1987.
Uno dei principali successi di Charbel è l'istituzione di un nuovo metodo per suonare l'oud. Questo metodo è stato pubblicato e adottato dal Conservatorio nazionale di musica e la stessa facoltà da cui si è laureato alla facoltà di musica presso l'Università di Santo Spirito, dove ha insegnato dal 1986.
Charbel era un membro dell'ensemble di Al-Mayadine, durante gli anni ottanta, giocando al fianco di Marcel Khalifa. (M) Charbel Rouhana (arabo: siriaco روحانا) è un giocatore libanese oud in Libano. Nato nel 1965 a Amsheet (una cittadina a nord di Beirut), Charbel proseguì la sua formazione musicale presso l'Université Saint-esprit de Kaslik e ottenuto il diploma in strumentazione oud nel 1986 e suo M.A. in musicologia nel 1987.

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Tamikrest sono un gruppo musicale maliano di etnia tuareg formatosi nel 2006 da musicisti allora poco più che ventenni originari della zona di Kidal nel Mali nord-orientale. Il gruppo è guidato dal cantautore Ousmane Ag Mossa. Il loro nome può essere tradotto come (nodo, unione, alleanza). La loro musica fonde la tradizione della musica del loro popolo con la musica rock e blues ed usa una strumentazione classica rock (chitarra, basso, batteria) con l'aggiunta di molti strumenti etnici (djembé e percussioni), accompagnata dai caratteristici youyou vocalistici delle coriste, mentre i testi sono cantati in lingua tamashek.

Rokia Traoré è una delle nuove regine della musica africana, un'artista che trae la propria linfa vitale dall'incontro fra tradizione e modernità. Una delle star più richieste dai festival europei perché questa giovane strepitosa chanteuse non ha soltanto una voce da favola, ma vanta anche una presenza scenica di debordante vitalità, di travolgente energia comunicativa che contagia il pubblico nella danza e nel canto.

Rokia Traorè arriva dal Mali, è figlia di diplomatici e appartiene all'etnia dei Bamana, popolo di guerrieri. Il suo maestro è stato il grande musicista Alì Farka Tourè, le sue canzoni mescolano sapientemente la musica tradizionale del suo paese d'origine con influssi più moderni, che vanno dal pop internazionale al blues, dal jazz all'elettronica.

La maggior parte delle sue canzoni, Rokia Traorè le canta nella sua lingua nativa, i temi dei suoi testi sono di un'attualità anche coraggiosa, come quando parla della status della donna nell'Africa di oggi. La musica di questa straordinaria cantautrice del Mali mette voglia di danzare ma non rinuncia ad essere portatrice di forti contenuti sociali.