L'onestà

06.08.2012 19:01

Ero davvero molto piccola quando ho conosciuto questa parola…la ripeteva sempre mia madre e le dava un significato che mi è rimasto dentro per sempre. Lei amava dire: -Vedi, tuo padre è un uomo onesto, per questo non abbiamo niente!- Dentro di me pensavo  che doveva essere qualcosa di molto importante se, il non avere niente di mio padre, rendeva mia madre così orgogliosa di lui. E allora anch’io cominciai a pensare nello stesso modo…non hai niente però sei onesto, una grande qualità…ma quanta sofferenza e angoscia comportava per me e i miei fratelli ..la sua onestà interfacciata con la nostra rinuncia a tutto quello che gli altri bambini avevano…Mi rincuoravo pensando che tutto sommato gli altri non avevano l’onestà e che, quindi ,erano disonesti. Dovevo arrivare ad essere più grande per raddrizzare il tiro, quando fu proprio mio padre che mi deluse, mettendomi di fronte ad una situazione di povertà dovuta più non all’onestà,  ma alla mancanza di lavoro, subìta per circostanze che non vi sto a raccontare, ma che servirono a dare un’altra visione dell’onestà…quella verso se stessi e le persone che ci sono accanto, una  responsabilità che si assume nel momento stesso in cui nasci e che cammina di pari passo con la coerenza.

Quando è arrivato il momento in cui ho cominciato a camminare da sola, mi tornavano in mente ancora le stesse raccomandazioni da parte di mia madre  su questa onestà che avrei dovuto mantenere ad ogni costo…la cosa cominciava a darmi parecchio fastidio ,soprattutto se mi guardavo indietro, e il risultato era che l’onestà certo non dava benessere e comodità.

Però chissà perché ,ogni volta che mi accadeva di trovarmi di fronte a qualcosa ,che mi poteva costringere a rinunciare al mio modo di essere, quelle parole mi tornavano in mente… è parecchio difficile fare il cammino di ri

nuncia in nome dell’onestà ,ma quando ti sei abituato ed hai conquistato altro per te soltanto, difficilmente cambi e torni indietro.

 Ecco che la vita poi ti sommerge con tutte le sue esperienze e cominci a prendere colpi su colpi e ti passano accanto persone che proprio di onestà non parlano, anzi non sanno che cosa sia e tu passi per una esaltata o peggio ancora una stronza, addirittura una “incapace” di liberarsi degli insegnamenti ricevuti e ormai desueti.

Nel frattempo ti accorgi che gran parte della società è fatta di disonesti, anzi peggio ancora di ladri, di quelli che non guardano in faccia a nessuno pur di prendere il più possibile e arricchirsi a dismisura. Ti accorgi che l’unico  modello di vita di riferimento è fatto di questo..di disonestà perché l’unico che ti consente di avere, di apparire, di comandare ,di esserci ,mentre tutti gli altri gli onesti diventano invisibili, quasi inutili …

A cosa è servito, ti chiedi, aver vissuto rinunciando in nome di un valore che non esiste più????? Poi guardi dentro  te stessa e dici: è valsa la pena, perché ho davvero qualcosa che gli altri devono conquistare ancora e per questo è un bene prezioso.

Angela Baldi